L’Italia ha intrapreso un cammino importante verso la parità di genere, ma la strada è ancora lunga e richiede l’impegno di tutti noi. Le conquiste legislative, come l’abolizione del matrimonio riparatore e il riconoscimento dello stupro come reato contro la persona, sono pietre miliari di cui essere orgogliosi. Tuttavia, queste vittorie rischiano di rimanere sulla carta se non riusciamo a cambiare le mentalità e i cuori.
Le statistiche ci raccontano una realtà che fa male: troppi ancora credono che l’abbigliamento di una donna possa “giustificare” la violenza. Questi pensieri non solo perpetuano stereotipi dannosi, ma spostano ingiustamente la responsabilità sulla vittima. È un peso che nessuna donna dovrebbe portare.
Tra i giovani, vediamo segnali preoccupanti: atteggiamenti possessivi, pressioni sul modo di vestirsi. Sono campanelli d’allarme che non possiamo ignorare. Ogni storia nasconde una persona che merita rispetto, comprensione e libertà di essere se stessa.
Le migliaia di richieste d’aiuto per violenza domestica ci ricordano che spesso il pericolo si nasconde dove dovremmo sentirci più al sicuro. È un dolore silenzioso che richiede il nostro impegno collettivo.
La parità di genere non è solo un obiettivo, è un diritto umano fondamentale. Significa creare un mondo in cui ogni persona, indipendentemente dal genere, possa realizzare i propri sogni senza paura o discriminazione. Significa relazioni basate sul rispetto reciproco, opportunità eque nel lavoro e nella vita.
Abbiamo bisogno di educazione, dialogo e un cambiamento profondo. Dobbiamo sfidare gli stereotipi ogni giorno, nelle nostre case, scuole e luoghi di lavoro. La parità di genere è un viaggio che facciamo insieme, uomini e donne, per costruire una società più giusta e inclusiva.
Ogni passo verso l’uguaglianza è un passo verso un futuro migliore per tutti. Non è un’utopia, ma una realtà che possiamo e dobbiamo costruire insieme, con empatia, coraggio e determinazione. Un ringraziamento speciale per il contributo all’associazione “D.I.Re – Donne in Rete contro la violenza”